Divieto di Passante (Nord)

passanteSi dimostri prima l’utilità e l’interesse pubblico e poi eventualmente si discuta, secondo i principi della partecipazione, delle soluzioni tecniche ed economiche.

Questo crediamo dovrebbe essere lo spirito che guida le scelte della politica, in particolare se si parla di realizzare grandi infrastrutture o urbanizzare parti di territorio dove vivono comunità di persone. Nel caso del passante nord si realizzerebbero entrambe gli scenari: la posa di una grande infrastruttura e l’inevitabile urbanizzazione diffusa che ne deriverebbe.

Il territorio non è infinito, e soprattutto è prezioso. Prima di impedire la coltivazione di 8000 ettari di terreno agricolo e fertile, questa sarebbe l’entità dell’area di rispetto preclusa all’agricoltura biologica, piazzandogli sopra una muraglia di circa 40 Km e alta 3,7 metri, altezza del rilevato necessario per difendere il nuovo tracciato dalle alluvioni (!!), forse dovremmo davvero interrogarci con tutta la buona fede se questa opera sia davvero indispensabile. Non è possibile individuare soluzione alternative e meno impattanti per decongestionare il traffico su gomma che gravita attorno al nodo di Bologna ? Noi crediamo di si, ad esempio lavorando davvero per spostare parte di quel traffico su rotaia.

Fin dall’inizio del progetto siamo stati fermamente contrari alla realizzazione di questa opera, come già espresso nel post Il passante nord è inutile e distruttivo dove Fausto Tomei, evidenzia le maggiori criticità di questo progetto. Qui le riepiloghiamo per punti :

1. L’opera si basa su una previsione di incremento del traffico che non c’è stata e che le ultime stime (di società Autostrade) dicono che non ci sarà.

2. A chi crede che la realizzazione del passante servirà ad ampliare il tracciato della tangenziale ricordiamo che tangenziale e autostrada attuale non verrebbero unite per divenire a 5 corsie, come erroneamente si crede, il passante è solo una integrazione a due corsie dell’autostrada. Le corsie dell’autostrada attuale e della tangenziale resterebbero separate, con 4 punti di bypass e un complesso sistema di pagamento.

3. La società autostrade valuta un 12% di traffico leggero intercettato dal passante, nessun miglioramento sostanziale per la tangenziale di Bologna (che resterebbe a due corsie) e una probabile crescita del 6% del traffico di TIR sulla viabilità ordinaria.

4. Richiede tempi di realizzazione lunghissimi: 40 km di attraversamenti stradali, ferroviari/fluviali/gallerie, espropri e contenziosi legali, acquisizione dati e studi da completare.

5. Aumento complessivo delle polveri sottili e CO2 emessa.

6. I modesti vantaggi del Passante Nord si otterrebbero solo al termine di tutta l’opera mentre per molti anni la situazione del traffico peggiorerebbe anche a causa dell’interferenza dei cantieri sulla viabilità normale

7. Monopolizzerebbe in un’unica inutile opera enormi investimenti ( 1.860 milioni di euro) sottraendoli ad altre opere importanti e urgenti che risolverebbero singole criticità in numerosi punti della città e della provincia.

8. Divora 750 ettari di territorio cementificandolo per sempre e sottraendo 8.000 ettari all’agricoltura biologica o integrata.

9. Esistono soluzioni più efficaci e molto meno costose come quella sviluppata dal Comitato per l’Alternativa al Passante Nord di Bologna.

La totale INUTILITA’ trasportistica dell’opera è sancita dal parere anche della stessa società autostrade.

Il movimento che si oppone al passante sta crescendo coinvolgendo in questi ultimi mesi anche i livelli istituzionali con riunioni sull’argomento e consigli comunali aperti nei comuni interessati (Zola Predosa, Calderara, Argelato, Bentivoglio, Castelmaggiore, Granarolo, Castenaso, Budrio, Sala Bolognese, San Lazzaro e Bologna). Tutti i sindaci, tranne quello di Bologna, hanno firmato un appello affinché “venga realizzato uno studio attualizzato da parte della Città metropolitana e della Regione, prima che si avvii la progettazione preliminare, da cui dovrà prendere le basi di lavoro”.

Nell’appello si legge anche si potrà cominciare a discutere del passante “solo se sarà dimostrato che serve e che avrà un valore strategico. E poi vogliamo dire a coloro che dicono che ‘bisogna fare a prescinderè, che noi invece non faremo mai a prescindere” ma “solo se la comunità bolognese avrà un evidente vantaggio”. SEL non può che essere felice di questa presa di posizione che naturalmente condivide. Inoltre il 29 gennaio 2015 il consiglio comunale di Castenaso, durante una affollatissima assemblea, ha approvato all’unanimità la mozione condivisa da tutti i gruppi consiliari che dichiara “la propria contrarietà alla realizzazione del cosiddetto passante nord e si adopererà in ogni sede per evitare ogni ulteriore spreco di denaro e risorse pubbliche”.

Federico Grazzini – Responsabile Ambiente SEL Bologna

Città Metropolitana. SEL presenta la lista: “Ci saremo. Per veder realizzato il sogno di Fanti

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SEL Bologna si presenterà alle elezioni del Consiglio Metropolitano del prossimo 28 settembre con una lista, depositata questa mattina, aperta e rappresentativa del territorio provinciale.

“Abbiamo scelto di presentare una lista aperta ed inclusiva – dichiarano la coordinatrice Egle Beltrami e il responsabile Enti Locali Ivano Cavalieri – in linea con quanto fatto alle precedente elezioni amministrative e di chiamarla “Sinistra per i beni comuni”, aprendo a quelle esperienze civiche che, come a San Lazzaro, Castelmaggiore o Castel San Pietro Terme hanno condiviso con noi un progetto politico.

“Il Decreto Delrio – sottolineano Beltrami e Cavalieri – non ha abolito le Province, che restano anche con le loro funzioni e i loro costi, ha solo tolto ai cittadini il diritto di voto. Ora si apre la fase costituente della Città Metropolitana e noi puntiamo a fare lì dentro una battaglia di democrazia e partecipazione. Noi crediamo alla città metropolitana sull’insegnamento di Guido Fanti. Vogliamo dare il nostro contributo perché assomigli a quella che era l’idea di Guido, un innovatore”.

“La nostra lista – concludono i due dirigenti locali di SEL – è stata sottoscritta da amministratori del territorio non solo di SEL, ma anche del Partito Democratico e di esperienze civiche. Un bel segnale del fatto che la sensibilità nei confronti di una maggiore rappresentatività democratica è abbastanza trasversale nel centrosinistra. Ringraziamo i sindaci e gli amministratori che, firmando per la presentazione di questa lista, hanno dimostrato una sensibilità per l’affermazione di un principio di democrazia”

I CANDIDATI:

1. Armaroli Carmen (Monte San Pietro)

2. Boccadamo Lucia (Monterenzio)

3. Bonfiglioli Giorgia (Granarolo)

4. Cavalieri Ivano (Monte San Pietro)

5. Cipriani Lorenzo (Bologna)

6. Foresi Dylan (Argelato)

7. Hagedoorn Hendrik (San Lazzaro di Savena)

8. Morandi Nadia (Anzola)

9. Sazzini Lorenzo (Bologna)

IL SIMBOLO

 

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